sabato 3 giugno 2017

RECENSIONE: Che tu sia per me il coltello - David Grossman


SINOSSI:
In un gruppo di persone, un uomo vede una donna sconosciuta che con un gesto quasi impercettibile sembra volersi isolare dagli altri. Commosso, Yair le scrive, proponendole un rapporto profondo/aperto, libero da qualsiasi vincolo, ma esclusivamente epistolare. Più che una proposta è un'implorazione e Myriam ne resta colpita, forse sedotta. Un mondo privato si crea così fra loro, ognuno dei due offre all'altro ciò che mai avrebbe osato dare ad alcuno, e in questo processo di svelamento Yair e Myriam scoprono l'importanza dell'immaginazione nei rapporti umani e la sensualità che si nasconde nelle parole. Finché Yair si rende conto che le lettere di quella donna stanno aprendo un varco dentro di lui, gli chiedono con imperiosa delicatezza una svolta nella sua vita interiore. Il risultato è un romanzo avvolgente e "impudico" che ci mostra quanta strada bisogna percorrere per vincere la paura e arrivare a toccare liberamente, con pienezza, l'anima (e il corpo) di un altro essere umano.

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Ma cosa ti ho dato poi? Solo parole, e cosa possono le parole

È sempre molto difficile cercare di comunicare le emozioni che un libro riesce a trasmettere ad un lettore, e, soprattutto, cercare di far comprendere ad un'altra persona il potere che ha avuto quel libro sulla vita di quest'ultimo. Con alcuni libri in particolare si ha una difficoltà maggiore. E questo è uno di quelli. 

Chiedermi di parlare di questo volume è come chiedermi se Dio possa esistere davvero, o perché il cielo è azzurro. Sono domande a cui non possiamo dare una risposta, o meglio, ognuno la dà a modo proprio, in base alle proprie idee, al momento che sta attraversando e in base alla sua persona.
In questo romanzo epistolare, i due protagonisti, Yair e Myriam, inizieranno - per l'appunto - una corrispondenza, dove scriveranno attraverso la loro anima e non la loro mente, fondendosi in maniera tale da diventare, in alcuni punti, una persona sola. Una sola anima. 

Le loro lettere entrano nel cuore del lettore e iniziano a parlargli, a sussurrargli parole dolci per cullarlo, per farlo calmare dalla tempesta che si ritrova a fronteggiare, tutto solo ed indifeso, e lo aiuterà a sconfiggerla, attraverso parole, parole, parole e solo parole.
Una corrispondenza che inizia per caso, per un bisogno quasi ancestrale da parte di lui di comunicare a qualcuno i propri tormenti, la propria tempesta interiore.
Lettera dopo lettera, i due inizieranno a conoscersi, a scoprirsi, senza mai farlo totalmente. Le loro anime inizieranno a fondersi e a danzare un ballo lento, con una musica dolce di sottofondo che le immergerà completamente.
Un amore sincero, ma travagliato e impossibile. Un amore passionale, tanto da far bruciare il fuoco dell'inferno, perché, in fondo si sa, chi può resistere alla tentazione di sbirciare nell'inferno di un altro?

Yair, con le sue parole, si mostra attaccato al bisogno di vivere, e a volte molto possessivo ed opprimente. Cerca di salvare Myriam ma, in un certo senso, l'unica persona che vuole salvare è se stessa (proprio per questo inizia a scrivere alla dolce Miri e le fa questa folle richiesta, di ascoltarlo, come un diario personale, che però può provare a capirti e consolarti).
Myriam, invece, attraverso il suo diario ci racconta la sua vita, si mostra a noi con il suo carattere dolce e disponibile, sempre accogliente verso chiunque. Si presenta come consumata dalla fiamma di Yair, che l'ha bruciata in poco tempo, nonostante lei cercasse di non farlo entrare troppo nella sua anima, nella sua vita. Come quando sei indeciso sul se uscire e rimani con un piede fuori dalla porta ed una mano sulla maniglia. Nonostante ciò, il fuoco per Yair ha continuato ad ardere, in maniera sempre più potente e in modo totalmente inaspettato, cogliendola impreparata.

Sono convinta che nella nostra vita tutti siamo in parte Yair e in parte Myriam, con un grande bisogno di aiuto, di supporto ma anche con una gran forza d'animo, pronti a sconfiggere i problemi che la vita ci pone davanti, nonostante tutto.
Sono anche convinta che non tutti possano apprezzare queste lettere, questo stile. Io stessa, molti anni fa, abbandonai questo volume, poiché lo avevo trovato pesante e, in certe parti, noioso. Ma posso assicurarvi che, continuando a leggere, questo libro riuscirà a sollevare la vostra essenza, a portarla in alto, in uno stato di sicurezza e protezione totale, senza alcun limite di amore o affetto.

2 commenti:

  1. Ho sempre voluto leggere questo libro, ma sono stata frenata dalle opinioni altrui.
    Molti mi dicevano, infatti, che si tratta di un romanzo molto complesso che solo in pochi riescono ad apprezzare. Credo, comunque, che quando mi sentirò pronta a leggerlo, lo farò.

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    1. Effettivamente è un tantino complesso, in particolar modo se lo si legge in un momento un po' ni, ma quando senti un richiamo verso di esso, ti cattura e ti intrappola tra le sue pagine - quasi fossero gabbie.

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