sabato 7 marzo 2015

Veronika decide di morire, Paulo Coelho-Recensione.

Informazioni edizione.
Edizione Bompiani
Copertina rigida con sovraccoperta.
186 pag.
€19,00

Trama.

Il giorno 11 novembre del 1997 Veronika, ventiquattro anni, slovena, capisce di non voler più vivere e assume una forte dose di sonniferi. Salvata per caso, si risveglia tra le mura dell'ospedale psichiatrico di Villete, con il cuore stanco e sofferente per il veleno che lei gli ha somministrato. In pochi giorni a Villete Veronika scopre un universo di cui non sospettava l'esistenza. Conosce Mari, Zedka, Eduard, persone che la gente "normale" considera folli, e soprattutto incontra il dottor Igor, che attraverso una serie di colloqui cerca di eliminare dall'organismo di Veronika l'Amargura, l'Amarezza che la intossica privandola del desiderio di vivere. Veronika spalanca così le porte di un nuovo mondo, un mondo che, attraversato con la consapevolezza della morte, la spinge, sorprendentemente, alla consapevolezza della vita. Fino alla conquista del dono più prezioso: sapere vivere ogni giorno come un miracolo. In questo romanzo, nella storia della giovane Veronika, Paulo Coelho riversa la sua personale esperienza, i ricordi di tre anni consecutivi di ricovero in un ospedale psichiatrico, dove lo scrittore venne rinchiuso solo perché considerato "diverso". E riesce ancora una volta a mostrare al lettore come il miracoloso e inafferrabile dono della serenità possa essere conquistato in qualsiasi luogo, anche in quelli apparentemente più improbabili. Perché il dono della serenità è nascosto nel cuore di ciascuno di noi.




Recensione.
Questo libro mi ha davvero segnata, come dice la trama, parla di questa donna, Veronika, che non essendo felice decide di morire, ma non riuscendoci la rinchiudono in una clinica psichiatrica dove ci sono le persone che comunemente vengono chiamate ‘’pazzi’’. In quasi duecento pagine l’autore riesce a farci scoprire un mondo diverso dal nostro, con anche un pizzico d’amore.
In questa clinica Veronika conoscerà in primis il dottor Igor, il quale le annuncerà l'arrivo della sua morte. Veronika deciderà, quindi, di godersi i suoi ultimi giorni rimasti, i quali trascorrerà quasi a tempo pieno con Eduard, colui che le ricorderà cosa significa vivere, facendole tornare la voglia della vita che non potrà mai più riavere. Le amicizie della nostra protagonista, però, non si concludono ad Eduard, infatti incontrerà anche Mari e Zedka, due donne che le staranno accanto in ogni momento mostrandole la libertà dei ‘’pazzi’’. 
Ma cosa sono in realtà i pazzi? L'autore, in realtà, con questo libro vuole far capire che tutti noi, in fondo, siamo pazzi, ma ce ne vergogniamo così tanto da nascondere questa nostra personalità giù, in fondo a noi stessi, in modo da non mostrare questa parte del nostro carattere, per paura di essere etichettati come ‘’diversi’’.
I personaggi sono ben caratterizzati e ben definiti, con una personalità propria, unica e tanti lati da scoprire, i quali non capiremo a fondo nemmeno alla fine del libro.
Un'altra cosa che mi ha davvero colpita sono state le riflessioni di Veronika, perché mi hanno fatto conoscere una realtà diversa da questa e mi hanno mostrato che, a volte, essere ‘’diversi’’ non è poi così male. È un libro emozionante, sincero, vi fa rimanere delle emozioni strane e proverete a capirlo diversi giorni, torturandovi sul fatto di non averlo compreso a pieno.. Lo prenderete più volte in mano, magari per rileggere un passaggio che vi ha segnato o una frase, o magari solo per la felicità di averlo in mano, annusarlo, ammirarlo, giocarci un po'. Appena iniziate a leggerlo il mondo intorno a voi scompare, ci siete voi e Veronika mentre legge il giornale, voi e Veronika a Villette mentre prova a capire le differenze dal mondo fuori e dal mondo della casa psichiatrica, voi e Veronika mentre vuole un'altra vita, voi e Veronika, e nessun altro. L'ho letto in due orette, la scrittura è scorrevolissima e lo stile è molto semplice.
Potrebbe definirsi anche un romanzo di formazione, essendoci un cambiamento in Veronika dall’inizio  del libro, dove la troviamo con una malinconia che la pervade nella sua interezza e con la voglia di morire, alla fine, dove ha paura della morte e vuole giorni in più per la sua vita, o magari un'altra vita per goderla a pieno.
Il finale mi ha sorpresa e mi è piaciuto davvero tanto.
Vi consiglio questo romanzo, essendo piccolo e veloce da leggere, soprattutto se cercate qualcosa di emozionante, di forte e che vi completi, perché questo libro è questo che fa, vi completa, vi lascia un qua sensazione all’interno quasi di smarrimento.
Vi sentirete completi per ciò che avete letto, ma vuoti per aver completato il libro. 

Alcune frasi.
- ''Era riuscita a capire che, nella vita, aveva ricevuto moltissimo amore, affetto e protezione; le era invece mancato quello che avrebbe reso tutto ciò una benedizione e che riguardava solo lei: avrebbe dovuto essere più folle.''
- ''Nella vita ci sono certe cose che, indipendentemente dal lato da cui le vediamo, sono sempre le stesse, e valgono per tutti. Come l'amore, per esempio.''
- ''In fondo, la colpa di tutto ciò che ci accade nella vita è esclusivamente nostra.''
- ''Lui si domandava perchè gli individui avessero tanta paura di essere diversi.''
- ''Smettila di provare imbarazzo di pensare che turbi il prossimo! Se le persone non gradiscono, saranno loro a protestare! E se non avranno il coraggio di farlo, be', questo problema riguarderà soltanto loro!''
- ''Ho bisogno di correre il rischio di essere viva.''
- ''E noi saremo matti, come coloro che hanno inventato l'amore.''

Spero che la recensione vi sia piaciuta e che vi abbia stimolato a leggere il libro che secondo me è qualcosa di meraviglioso! Se invece l'avete letto aspetto qualche vostro commento, ovviamente!


Voto: 5/5 stelline.