sabato 21 dicembre 2019

to 2020: I believe in you.

Potrei definire questo anno un anno di cambiamenti
Cambiamenti di ogni tipo. 

Ho iniziato il quinto anno delle superiori, e questo ha significato, per me, entrare nella consapevolezza di dover scegliere una facoltà per l'università, e prepararmi sia alla maturità che al test d'ingresso di quest'ultima (se vi chiedete cosa io abbia scelto: psicologia).

Ho capito che la vita non aspetta sempre il nostro consenso per andare avanti ma che, anzi, lei corre e sta a noi, poi, starle dietro. 
Sto tutt'oggi cercando di analizzarmi, per conoscermi e conoscere al meglio le mie passioni, i miei amori e i miei odi, per focalizzarmi su ciò che mi fa stare bene piuttosto che sul male che talvolta provo. 
Ho allontanato persone, e persone mi hanno allontanata, e ci ho pensato molto, a ognuna di loro. Ho compreso che spesso è stato meglio così. 
Mi sono guardata allo specchio e ho odiato ciò che questo rifletteva, obbligandomi a cambiare modo di vestire, modo di parlare o di gesticolare. Poi ho provato ad amarmi per quella che ero, o che sono, o che vorrò essere - ci vuole ancora molto tempo, ma ci sto provando

Mi sono allontanata ai libri e ho sentito la necessità e l'urgenza di tornare da loro, nella mia comfort zone, nel mio angolo di paradiso che non mi ha mai delusa e non lo farà mai. Ho cambiato generi su generi, scoperto nuovi autori e abbandonato milioni di libri per i miei attimi di solitudine. 
Ho conosciuto nuova gente, stretto rapporti con chi avevo abbandonato o mi aveva abbandonato, e ho provato con tutta la mia volontà a non darmi colpe per il tempo perso. 
Ho iniziato nuove serie, innamorandomi di alcune in particolare, e comprendendo che queste sono un'altra delle mie passioni più grandi. 
Ho voluto più bene alla mia famiglia, ho perdonato chi pensavo di non voler rivedere mai più. Ho amato fino allo sfinimento. 

Il duemiladiciannove è stato un anno intenso, pregno di emozioni sia belle che brutte. 

Molto spesso mi sono sentita vuota, appesa ad un filo che volevo lasciare, per abbandonarmi all'emozione della caduta. Tante volte ci ho provato, ma, per fortuna, ho sempre avuto una parte razionale che mi diceva di aggrapparmi in modo quasi doloroso a quel filo, di strapparmi le unghie al costo di ripercorrerlo fino in cima. 

Ho tanti progetti per il mio futuro, e tanti buoni propositi che non stilerò per paura di non realizzarli, ma di una cosa sono sicura: quest'anno mi ha aiutata, sia in modo positivo che negativo. 
Mi ha aiutata a dire di no, a stare in silenzio, a non stare composta. Mi ha dato una mano a non credere nell'oroscopo, ma più alle conseguenze delle mie azioni. Mi ha aiutata a credere un po' di più in me stessa, a guardare il mio riflesso per vederci qualcosa di giusto. Mi ha dato la mano quando mi sentivo sola, e l'ha lasciata andare quando pensava che dovessi avere qualche batosta per rafforzarmi. Mi ha aiutata a sorridere.
Mi ha aiutata a scoprirmi. A bastarmi.
Lascerò questo 2019, un tramonto un po' cupo, con la speranza che il 2020 sia una bellissima alba.

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