lunedì 13 luglio 2020

I sette doni di Partenope. Storie e leggende di Napoli - Annarita Tranfici, Maria Rosaria Compagnone || RECENSIONE

TRAMA 
Martine è una bambina con una grande passione per le leggende, vive in Francia con i suoi genitori e il fratello gemello, Victor. Quando, a Pasqua, la madre decide di portare la famiglia a Napoli, per la piccola inizia un vero e proprio viaggio nella storia magica della città. Grazie alla guida della sempre allegra zia Lisa, la giovane Martine vivrà un'entusiasmante avventura tra fantasmi dispettosi, castelli incantati e si imbatterà nella creatura più affascinante di tutte: la sirena Partenope. Un itinerario alla scoperta di Napoli Sotterranea, Palazzo Donn'Anna, l'Ospedale delle bambole e altri luoghi suggestivi popolati da presenze uniche e magiche. Da Partenope a Colapesce, dalla malvagia regina Giovanna all'eterea figura della Bella 'Mbriana, rivivrete storie e miti legati alle emozioni, ai colori e ai suoni di una città piena di immaginazione e di creatività.

Napoli è la mia città e scoprire di conoscere davvero solo una piccola parte della sua storia mi ha fatto capire quanto molto spesso io tenda ad allontanarmi da essa e ha reputarla un semplice posto in cui vivo, quando in realtà è molto ma molto di più. Napoli è piena di vita, una città piena di storie, di leggende e di cultura.
In questo libro illustrato mi sono avventurata tra strade che conosco praticamente a memoria ma sulle quali non mi sono mai soffermata, mi sono resa conto inoltre delle piccole cose che involontariamente vengono fatte dalla mia famiglia - e che, ovviamente, sono intrinseche anche in me - e che in realtà sono legate solo alla cultura di questa terra.

La storia è davvero dolcissima, e i gemelli Victor e Martine, due ragazzini francesi, sono due personalità curiose e avvincenti:, da una parte un avventuriero, mentre dall'altra un'ineguagliabile romantica. I due protagonisti, insieme alla loro mamma, si ritrovano a trascorrere le vacanze di Pasqua a casa della zia napoletana Lisa, all'insegna di giornate trascorse tra numerose storie d'amore e tanti dolci tipici napoletani come la pastiera o la sfogliatella. Nel corso di questi giorni, i ragazzi verranno a conoscenza solo di alcuni dei segreti che Napoli nasconde in se stessa, e di tradizioni che talvolta possono sembrare in un certo senso strane per chi non è abituato a praticarle.
Si avventureranno tra le strade più famose, visitando il Castel dell'Ovo, la Napoli Sotterranea, le
tombe di Leopardi e Virgilio e moltissimi altri luoghi che in realtà, alla fine del viaggio, si riveleranno essere davvero pochi!
I tre ospiti francesi torneranno dal loro viaggio ricchi di sensazioni stupende per tutto ciò che hanno visto e per ciò che il mare, con la sua sola esistenza, riesce a suscitare nell'animo di chi lo vede.

Molto spesso questa città viene adocchiata solo per il male, per le bruttezze che emergono più facilmente rispetto a tutto ciò che c'è di bello. Vignette malvagie disegnano questa terra come la terra dell'immondizia e della cattiveria, ma non tutti possono godere del calore del sole di fronte al mare, o del calore che emana la gente quando ti incontra per strada. Camminare per queste strade rumorose e affollate riempie di vita e di gioia quello che c'è qui, e mentre passeggi per le vie, non puoi fare a meno di inebriare il tuo olfatto con il profumo del caffè che si mischia con quello della salsedine, o il di focalizzare il tuo udito sul suono meraviglioso delle onde del mare e dalle sfogliatelle croccanti che vengono addentate da persone affamate. Tutto quello che c'è qui, è poesia, e solo pochi sanno coglierla. 
Sono davvero contenta di aver letto questa storia e di essermi acculturata un po' di più su tutto ciò che riguarda il posto in cui vivo e che vedo ogni giorno, e di certo non mi fermerò qui. Ringrazio ancora tantissimo la CE che mi ha permesso di avvicinarmi a questa storia omaggiandomi del titolo perché, grazie a quest'ultimo, infatti, ho capito di dovermi informare di più e di dover allontanarmi dai soliti luoghi che conosco, perché Napoli è infinita e non basta una vita per poterla scoprire tutta.
"Vedi Napoli e poi muori" scrisse il poeta Goethe, al suo rientro in Germania dopo un soggiorno in città. Ma Napoli non puoi mai capirla tutta e anche quando ti sembra di averla afferrata, qualcosa sfugge e allora provi questo desiderio inarrestabile di ritornare, di ripiombare nelle sue stradine chiassose tra il vociare dei passanti e le urla dei commercianti, di riscoprire altri luoghi meno comini ma non per questo dotati di meno fascino e mistero. Vedi Napoli e poi sogna, dico invece io. Sogna di ritornare, di restare senza fiato nell'ammirare la curva del suo golfo o senza parole nell'ascoltare le sue storie straordinarie. 

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