lunedì 27 agosto 2018

la vita è un teatro?

Tutto il mondo è un teatro e tutti gli uomini e le donne non sono che attori: essi hanno le loro uscite e le loro entrate; e una stessa persona, nella sua vita, rappresenta diverse parti. (William Shakespeare)

Durante il periodo scolastico ho studiato diversi sociologi, tutti con dei pensieri - ovviamente - diversi l’uno dall’altro.
Un pensiero che, in particolare, mi ha colpito tantissimo è stato quello di Goffman, il quale parla della metafora drammaturgica. In cosa consiste questa metafora? In breve, Goffman pensava che la vita fosse come un teatro e che ogni persona avesse un ruolo preciso, quasi come un attore che mostra molte facce in base allo spettacolo e alla parte che sta recitando.
Goffman individuava diversi ruoli: la performance e l’audience. Durante il primo ruolo, le persone sono protagonisti della propria vita, e si mostrano come devono mostrarsi agli occhi degli altri (ovvero seguendo delle regole specifiche e facendo in modo di essere accettati dagli altri) mentre, nel secondo ruolo, le persone diventano degli spettatori della vita altrui.


Ognuno di noi quindi, si mostra in un modo nel retroscena e in un altro sul palcoscenico, questo perché, come diceva Pirandello, tutti noi siamo Uno, nessuno e centomila. Uno in quanto siamo noi stessi, nessuno e centomila perché non ci mostriamo mai come siamo davvero, bensì cambiamo maschera in base al contesto in cui ci troviamo, trascinando sempre più giù il nostro vero io, come se ce ne vergognassimo. Ma da cosa dipende questo, sostanzialmente? Da noi stessi. E dalle etichette che vengono assegnate ad ogni individuo inconsapevolmente. Tutti noi ci sentiamo in grado di giudicare chi ci circonda, ma non vorremmo mai che le persone intorno a noi ci giudicassero. Questo perché siamo consapevoli del fatto che ognuno ha un proprio modo di vivere, di pensare, di essere, ma talvolta non lo accettiamo e ci conformiamo alla massa per paura di pensare diversamente dagli altri.

Nonostante ciò, ignoriamo la verità: ognuno di noi è speciale proprio per la sua diversità; per la sua capacità di essere diverso dall’altro e di poter comunicare e discutere delle proprie idee, senza omologarsi forzatamente al pensiero comune. E quindi, se durante una conversazione la pensate diversamente dalla maggior parte degli interlocutori, non abbiate paura e ditelo, discutendo e argomentando i vostri pensieri riguardo la questione. Non abbiate paura di essere voi stessi, e cercate di evitare di indossare quelle maschere che siamo obbligati ad indossare ogni giorno.

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