TRAMA
Il breve romanzo è scritto in prima persona, e racconta la
gioventù di Emil Sinclair. Un romanzo di formazione insomma, che ci narra le vicende del protagonista e della sua amicizia con un personaggio oltremodo particolare: Max Demian. Attraverso varie fasi, conosciamo lo sviluppo interiore di Sinclair, la ricerca di se stesso, i suoi timori, i dubbi, le conquiste personali, il rapporto con Dio. Che non è quello comunemente riconosciuto, ma è una figura dualistica, che abbraccia bene e male, è Abraxas. La scoperta del proprio Io, il rapporto con Demian e con questa particolare religione, sono il fulcro del racconto.
gioventù di Emil Sinclair. Un romanzo di formazione insomma, che ci narra le vicende del protagonista e della sua amicizia con un personaggio oltremodo particolare: Max Demian. Attraverso varie fasi, conosciamo lo sviluppo interiore di Sinclair, la ricerca di se stesso, i suoi timori, i dubbi, le conquiste personali, il rapporto con Dio. Che non è quello comunemente riconosciuto, ma è una figura dualistica, che abbraccia bene e male, è Abraxas. La scoperta del proprio Io, il rapporto con Demian e con questa particolare religione, sono il fulcro del racconto.
RECENSIONE
Iniziai questo romanzo in un periodo strano della mia vita, non adatto sicuramente a quest'ultimo, di conseguenza lo abbandonai dopo aver letto i primi capitoli.
Poco fa ho ritrovato quell'ispirazione - la quale temevo oramai perduta - e l'ho ripreso tra le mani.
"Molte volte avevo fantasticato sul mio futuro, avevo sognato ruoli che mi potevano essere destinati, poeta o profeta o pittore o qualcosa di simile. Niente di tutto ciò. Né io ero qui per fare il poeta, per predicare o dipingere, non ero qui per questo. Tutto ciò è secondario. La vera vocazione di ognuno è una sola, quella di conoscere se stessi. Uno può finire poeta o pazzo, profeta o delinquente, non è affar suo, e in fin dei conti è indifferente. Il problema è realizzare il suo proprio destino, non un destino qualunque, e viverlo tutto fino in fondo dentro di sé. "
In queste poche righe, coglierete l'essenza totale di questo libro. Un viaggio, non uno qualsiasi. Ma un viaggio verso se stessi, verso la propria natura.
Hesse, dobbiamo dirlo, ha una scrittura molto complicata, ma, se letta nel momento giusto, rapisce e ipnotizza il lettore. L'autore, in Demian prova a dimostrare come anche un bambino può cogliere le varie sfumature della vita, talvolta anche meglio di un adulto. Ma non solo. Demian parla della formazione da bambino all'età adulta, ma parla anche del bene e del male e di quella linea sottilissima che li separa.
All'inizio di questo - breve - romanzo conosceremo un bambino, Emil Sinclair, il quale sarà fin troppo spaventato da quella linea tra bene e male, e attribuirà il bene alla sua dimora e il male a tutto ciò che si trova al di fuori della sua porta. Così facendo, farà di tutto pur di oltrepassare il meno possibile la porta di casa sua, sentendosi al sicuro solo all'interno.
Ma, un giorno, accadrà qualcosa, e Sinclair si spingerà fin troppo in là, ritrovandosi risucchiato dal male. Sarà - così - intriso dalle tenebre, dalle menzogne e dalla parte maligna. Inizierà a raccontare bugie ai suoi famigliari, a sentirsi lontano dal mondo beato di casa sua, quasi come se su di lui arrivasse la tempesta, mentre tutto intorno ci fosse l'arcobaleno.
Sentirà il peso della sua coscienza, dei rimorsi, e definirà quel periodo il peggiore della sua vita, fino a quando arrivò Demian. Demian è un marchiato - termine proposto da lui stesso e che si collega alla storia di Caino e Abele - e noterà il marchio anche su Sinclair, avvicinandosi così a lui, per parlare della sua versione riguardo alla storia del marchio di Caino, provando quasi a convincerlo che quel marchio non è solo un qualcosa di spaventoso e negativo, bensì un qualcosa di positivo che riusciva a distinguerlo dagli altri. Sinclair verrà salvato da Demian e, proprio per questo, sarà un personaggio fondamentale per tutta la durata della sua vita, verso il quale si rivolgerà nei momenti più oscuri, trovandolo sempre pronto a consigliarlo e supportarlo.
Hesse, dobbiamo dirlo, ha una scrittura molto complicata, ma, se letta nel momento giusto, rapisce e ipnotizza il lettore. L'autore, in Demian prova a dimostrare come anche un bambino può cogliere le varie sfumature della vita, talvolta anche meglio di un adulto. Ma non solo. Demian parla della formazione da bambino all'età adulta, ma parla anche del bene e del male e di quella linea sottilissima che li separa.
All'inizio di questo - breve - romanzo conosceremo un bambino, Emil Sinclair, il quale sarà fin troppo spaventato da quella linea tra bene e male, e attribuirà il bene alla sua dimora e il male a tutto ciò che si trova al di fuori della sua porta. Così facendo, farà di tutto pur di oltrepassare il meno possibile la porta di casa sua, sentendosi al sicuro solo all'interno.
Ma, un giorno, accadrà qualcosa, e Sinclair si spingerà fin troppo in là, ritrovandosi risucchiato dal male. Sarà - così - intriso dalle tenebre, dalle menzogne e dalla parte maligna. Inizierà a raccontare bugie ai suoi famigliari, a sentirsi lontano dal mondo beato di casa sua, quasi come se su di lui arrivasse la tempesta, mentre tutto intorno ci fosse l'arcobaleno.
Sentirà il peso della sua coscienza, dei rimorsi, e definirà quel periodo il peggiore della sua vita, fino a quando arrivò Demian. Demian è un marchiato - termine proposto da lui stesso e che si collega alla storia di Caino e Abele - e noterà il marchio anche su Sinclair, avvicinandosi così a lui, per parlare della sua versione riguardo alla storia del marchio di Caino, provando quasi a convincerlo che quel marchio non è solo un qualcosa di spaventoso e negativo, bensì un qualcosa di positivo che riusciva a distinguerlo dagli altri. Sinclair verrà salvato da Demian e, proprio per questo, sarà un personaggio fondamentale per tutta la durata della sua vita, verso il quale si rivolgerà nei momenti più oscuri, trovandolo sempre pronto a consigliarlo e supportarlo.
"Il Dio dell'Antico e del Nuovo Testamento è un personaggio eccellente, ma non è quello che dovrebbe essere. È il bene, la nobiltà, il bello, è paterno, alto, sentimentale: tutte belle cose, ma nel mondo c'è dell'altro che viene semplicemente attribuito ad diavolo, e tutta questa parte del mondo, questa metà viene soppressa e uccisa col silenzio. Allo stesso modo si esalta Dio come padre di ogni vita, ma non si parla della vita sessuale che pure è fondamento della vita, e se mai, la si dichiara diabolica e peccaminosa. Non ho proprio niente in contrario a che si veneri questo Dio Geova, ma io dico che dobbiamo venerare tutto e considerare sacro il mondo intero, non soltanto la metà ufficiale, artisticamente separata. Accanto al servizio di Dio dovremmo avere anche un servizio del diavolo. A me parrebbe giusto. Oppure si dovrebbe procurarsi un Dio che racchiuda anche il demonio e davanti al quale non si abbia da chiudere gli occhi quando avvengono le cose più naturali del mondo. "
Pian piano, però, Sinclair riuscirà comunque a distaccarsi dallo splendore della sua famiglia, sentendosi quasi un estraneo. Finita ormai l'adolescenza, perderà poi anche i suoi contatti con Demian, anche se quest'ultimo sarà sempre nella sua testa, nei suoi gesti, nel suo modo di pensare e consigliare. Si iscriverà ad una scuola, dove - all'inizio - prenderà la strada sbagliata, riuscendo, però, a ritornare sulla dritta via, quella verso la scoperta di se stesso.
Durante la sua permanenza in quella scuola, conoscerà un uomo, altro personaggio fondamentale per la sua esistenza e per il suo viaggio per scoprirsi.
Durante la sua permanenza in quella scuola, conoscerà un uomo, altro personaggio fondamentale per la sua esistenza e per il suo viaggio per scoprirsi.
"La vita di ogni uomo è un cammino verso se stesso, la ricerca di un cammino, la traccia di un sentiero. Mai nessun uomo è stato in tutto e per tutto se stesso; ognuno lotta per diventarlo, uno cupamente, l’altro più luminosamente, ognuno come può. Ognuno porta con sé i residui della propria nascita, muco e frammenti del guscio di un mondo originario, fino alla fine. Qualcuno non diventa mai uomo, rimane rana, rimane lucertola, rimane formica. Qualcuno è uomo sopra e pesce sotto. Ma ognuno è uno sforzo della natura per partorire l’uomo. E le origini sono comuni a tutti, le madri, noi tutti veniamo dallo stesso abisso; ma ognuno lotta, un progetto e una spinta dal profondo, per raggiungere il proprio traguardo. Possiamo capirci l’un l’altro, ma ognuno può interpretare soltanto se stesso."
Negli ultimi capitoli di questo romanzo ci troveremo caricati di agitazione, di nuove scoperte, nuove idee. Sarà in questi capitoli che Sinclair, ormai diciottenne - finalmente - si innamorerà. L'amata ripeterà più volte di voler essere conquistata, ricordandoglielo anche con diverse favole per lei molto significative e per la quale darà sempre una spiegazione.
Il finale, ad essere sinceri, è un finale aperto. Ma il libro non è solo questo. Sta a voi scoprire il resto.
Il finale, ad essere sinceri, è un finale aperto. Ma il libro non è solo questo. Sta a voi scoprire il resto.
Buon inizio settimana a tutti, cari lettori! Oggi vi porto questa recensione sulla quale ho dovuto lavorare molto prima che potesse soddisfarmi almeno un po', e questo è il risultato. Spero vi piaccia!
Se avete letto/avete intenzione di leggere questo libro, mi raccomando, fatemelo sapere nei commenti!
Un abbraccio e alla prossima.
Bellissima recensione! :)
RispondiEliminaGrazie mille 💓
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