In questi anni ho smesso di leggere come una volta.
È una verità che mi è piombata addosso lentamente, una verità che non ho mai voluto accettare.
Questo mi ha portata ad allontanarmi sempre di più da questo spazio, a scomparire. Inizialmente mi attribuivo la colpa, mi sentivo incapace di portare avanti qualcosa, ed è solo da poco che mi sono resa conto che non è esclusivamente colpa mia. Credevo che dipendesse dalla mia mancanza di contenuti, ma in realtà le passioni sono molteplici e in un proprio angolino si può parlare di tutto. È invece il mondo di internet ad essere diventato sempre più competitivo, sempre più difficile, e io - non lo nego - ho paura della competizione, di mettermi troppo in gioco quando ci sono giudizi e difficoltà. Su instagram a causa dell'algoritmo risulta difficile comunicare e potersi creare uno spazio in cui condividere se stessi in assenza di sotterfugi; i blog scompaiono sempre di più, perché è oggettivamente molto più comodo poter mettere un video di sottofondo per il tempo necessario ad essere intrattenuti piuttosto che sforzarsi nella lettura di un post. Ovviamente non vale per tutti, ma ormai credo che l'essere facilitati nel mondo del web abbia portato a sottovalutarlo e a sfruttarlo. Così come sta diventando la lettura: mi rendo conto che non mi entusiasma più come una volta, perché ciò che viene inserito all'interno della maggior parte dei libri non è passione per la scrittura, desiderio di condividere una storia, o almeno non lo percepisco. In questi anni ho notato che mi ci vuole molto ad entrare in una storia, ad affezionarmi a dei personaggi, mi annoio molto di più rispetto a prima. Questo, tra l'altro, mi sembra totalmente collegato al fatto che la lettura stia diventando sempre di più un bene costoso riservato alle fasce alte, mentre le persone che invece hanno desiderio di leggere un determinato libro ma non possono permetterselo, devono accontentarsi di leggere altro, o di sperare di trovare qualcosa nel mondo dell'usato.
Ormai conta di più l'aspetto del libro e il prezzo che si può attribuire a questo piuttosto che la possibilità di condividere con quante più persone possibili una storia. Non posso dire di non comprenderlo, il marketing esiste e si deve anche guadagnare sul lavoro che si impiega, ma ritengo anche ingiusto portare le persone ad una scelta di libri che possono permettersi e libri che non possono permettersi. Anni fa mi bastava desiderare un libro per poterlo acquistare senza compromettere di molto le mie finanze economiche, ma crescendo le spese sono aumentate anche in altri ambiti e i libri sono un qualcosa che si riescono a definire facilmente come "superflui" rispetto ad altro.
Volevo pubblicare questo sfogo per dire che mi manca poter stare qui, poter emozionarmi per dei semplici personaggi non reali, creare rapporti virtuali e sentirli più vicini di quelli della vita quotidiana.
Spero di poter tornare, di ritrovare qui quel mondo che tanto mi rendeva felice. Vi ringrazio per il tempo che mi avete dedicato. Vi abbraccio.